Prime Esperienze
mia moglie racconta 1

03.03.2024 |
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"Raccontiamo che saremmo andate a fare un giro e che mi sarei fermata dalla mia amica a dormire e via a ballare..."
Quando mia moglie mi ha raccontato questo mi è partita l’ideaSono sempre stata una ragazza seria posata ubbidiente,
era da poco che avevo la macchina, una fiammante 126 rossa comprata coi miei risparmi e un piccolo contributo dei miei genitori e quel sabato sera con una mia amica contravvenendo al loro divieto avevamo deciso di andare a ballare in un locale nei pressi di Rimini. Raccontiamo che saremmo andate a fare un giro e che mi sarei fermata dalla mia amica a dormire e via a ballare. Appena dentro la mia amica si eclissa nei separè con un suo fidanzatino e anche io trovo qualcuno che conosco e passo la serata tra qualche ballo qualche capatina nei separè poi all’ora di rientrare
lo devo fare da sola perché la mia amica decide di rientrare col fidanzatino, ci diamo appuntamento davanti a casa sua e piano piano mi avvio anche perché sta cominciando a piovere. Quando sono a circa metà strada la macchina comincia a sobbalzare e a tirare da una parte, per fortuna a pochi metri c’è un parcheggio, scendo e mi rendo conto che ho forato e sta piovendo sempre più forte, cerco di ricordare come faceva mio padre a cambiare una gomma , prendo il cric lo posiziono nell’apposito foro e comincio ad alzare l’auto poi prendo la chiave x svitare i bulloni ma sono stati avvitati troppo forte e dopo vari tentativi devo desistere. Piove, sono tutta bagnata e infreddolita sono in un parcheggio buio alle tre di notte, mi faccio prendere dallo sconforto, ho paura e mi metto a piangere disperata. In quel momento un grosso tir mi parcheggia vicino si abbassa il finestrino e un ergumeno di circa 40 anni in canottiera si affaccia e mi chiede cosa succede e io tra le lacrime gli spiego tutto. Lui scuote la testa, scende e mi dice di salire in cabina a riscaldarmi e ad asciugarmi che a cambiare la gomma ci pensa lui. Salgo, la cabina è calda e accogliente, mi tolgo la giacca tutta zuppa e a poco a poco mi rilasso e mi prende una spossatezza che mi fa chiudere gli occhi e mi assopisco. Lo sento entrare in cabina ma non riesco ad aprire gli occhi , lui mi vede così rilassata abbandonata sul sedile, sento la sua manona appoggiarsi sulla mia gamba , a risalire verso le cosce sempre più su, io allargo leggermente le gambe lui ora si fa più audace, raggiunge le mutandine e mi tocca proprio lì poi tenta di sfilarmele io lo aiuto alzando il sedere mi sfila anche la sottana poi mi prende in braccio e mi adagia sulla brandina alle spalle dei sedili , mi allarga le gambe, sento il suo alito sulla figa e poi sento la sua lingua che lentamente comincia a leccarmi, è bravo e in poco tempo mi fa godere poi si porta di fianco a me all’altezza del mio viso lo sento armeggiare coi calzoni se li abbassa sento il suo cazzo che si appoggia alle labbra io le socchiudo e lui me lo spinge in bocca, mi mette una mano nella nuca e comincia a spingermelo in gola. Mi scopa così in gola e ad ogni affondo ne fa entrare sempre un po’ di più, sento la cappella che prepotentemente entra fino in fondo mi vengono dei conati di vomito cerco di fermarlo con le mani ma lui non si ferma < dai prendilo tutto che fra poco ti sborro in gola>, non l’ho mai fatto ma sono curiosa di provare eppoi sono eccitatissima, sento la cappella che si ingrossa nella mia bocca, comincia a fremere ora è tutto dentro, sta godendo cerco di deglutire di ingoiare ma buona parte mi fuoriesce dagli angoli della bocca, è troppa mi va x traverso, comincio a tossire. È il primo pompino della mia vita e non è stato così brutto come si dice, mi piace dare piacere, sentire quando sta x godere, i primi schizzi che ti esplodono in gola. < Sei stata brava, io dormo qui perché devo aspettare che apra il magazzino x scaricare, se vuoi rimanere qui con me stanotte sei la benvenuta> < no proprio non posso, dovevo essere già a casa a quest’ora se no chi lo sente mio padre, ti ringrazio x avermi aiutato con la gomma ma ora devo andare >. < sono io che devo ringraziarti mia moglie non me li fa questi lavoretti con la bocca comunque io tutti i sabati notte x lavoro sono qui se ti capita di forare di nuovo te la cambio volentieri io la gomma e parecchie volte con me c’è un altro autista, è un po’ bruttino ma in compenso ha un cazzo che fa paura > scendo dal camion e al ritorno verso casa ripenso a tutto quello che è accaduto e devo ammettere che sì non è stato brutto ma non è il genere di avventure che mi piace fare e con in testa la certezza che non sarei più tornata in quel parcheggio, ho avuto qualche esperienza con un paio di fidanzatini miei coetanei ma un esperienza del genere era la prima volta che la facevo ma soprattutto non era nelle mie corde fare cose del genere. Però ogni tanto mi veniva di ripensarci : la prepotenza con cui me lo aveva spinto tutto dentro, la mia passività, i primi schizzi in fondo alla gola, il sapore della sua sborra mi facevano eccitare e poi quella frase < è un po’ bruttino ma ha un cazzo da paura > mi tornava spesso in mente. Mi immaginavo di tornare in quel parcheggio, di salire in cabina e ad essere alla loro merce, fantasticavo su che cosa mi avrebbero fatto, mi avrebbero chiavato ? sarei stata costretta a succhiarli ? avrei dovuto ingoiare la loro sborra ? e se mi avessero chiesto di incularmi glielo avrei permesso ? Ho resistito x due settimane ma il terzo sabato mi sono messa d’accordo con la mia amica per la solita bugia che sarei andata a dormire a casa sua e sono andata nel parcheggio, so a che cosa vado incontro mi metto nelle mani di uno o addirittura due singoli, dovrò soddisfare le loro voglie, non potrò rifiutargli niente. Mi metto in un angolino e aspetto che arrivi il camion, non tarda molto, penso che mi veda perché viene a parcheggiare proprio vicino alla mia auto, scende e viene verso di me < ciao, speravo tanto che venissi dai vieni in cabina che ti presento il mio amico, ora sta dormendo >, < macchè disturbo gli ho parlato di te e non vede l’ora di conoscerti >. Salgo e lo trovo già sveglio, è un tipo sui 40 anni alto e magro, mi fanno accomodare sul sedile del passeggero, ci presentiamo quello che mi ha cambiato la gomma si chiama Gino e l’altro Salas ( viene dal Marocco). < Qui non è molto tranquillo ogni tanto passano i carabinieri x controllare che non ci siano giri strani, ho le chiavi del magazzino dove dobbiamo scaricare, è meglio spostarci e andare là, è qui vicino >. Mi portano in un magazzino di frutta, Salas scende apre il portone e fa entrare tutto il camion poi richiude il portone con tutti i catenacci. Mi spiegano che d’estate quando il magazzino è in pieno lavoro per evitare furti c’è un custode che la notte dorme qui. mi prendono x mano e mi portano nel soppalco dove c’è il letto, cominciano ad accarezzarmi, Gino mi si piazza davanti mentre Salas mi si appiccica didietro, mi fanno sentire i loro cosi che premono duri, io chiudo gli occhi e li lascio fare, piano piano mi spogliano, mi spingono sul letto e mentre uno mi bacia l’altro ( non so chi) mi sfila sottana e mutandine e mi allarga le gambe. Sono alla loro merce, a disposizione di due maschi, farò tutto quello che mi chiederanno di fare lo so, non gli rifiuterò niente. Anche loro lo sanno, sanno di avere a disposizione una giovane donna che farà tutto quello che gli chiederanno.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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